Oggi è il 24 luglio. Proprio in questo giorno 142 anni fa nasceva a Fredonia, in America,  Jean Webster, brillante scrittrice nota soprattutto per Papà Gambalunga , nonchè donna emancipata e moderna, sempre in prima linea per sostenere i diritti delle donne e per difendere i più deboli e bisognosi.

 

Jean Webster

 

Figlia di letterati e femministe,  la bellissima e colta Jean ha sempre avuto un particolare e profondo rapporto con l’Italia.  Sicuramente ne avrà sentito parlare fin dall’infanzia, dai racconti del padre, Charles Luther Webster, che viaggiava spesso per via della sua professione e che nel 1887 fu addirittura nominato Cavaliere papale da Papa Leone XIII in persona.

Nel 1901, durante il suo ultimo anno al Vassar Collage, Jean, che adorava viaggiare, si recò nella nostra nazione. Spaziò dal nord al sud Italia, visitando Venezia, Firenze, Roma e Napoli.

Si infatuò subito della bellezza del panorama , della sua antica storia e delle sue affascinanti tradizioni, ma ai suoi occhi acuti e vigili non sfuggirono i problemi sociali, politici ed economici che attanagliavano l’Italia in quell’epoca storica.

Purtroppo, accanto alla bellezza, regnava la miseria.

E mentre stavano lì in piedi, mano nella mano, li raggiunse dalla cima della montagna di sopra il suono dolce e profetico delle campane di Castel Vivalanti che annunciavano l’Angelus; mentre sotto di loro all’orizzonte, come un grande mare di vasta portata, si estendeva la campagna romana, inquietante, misteriosa, insaziabile; la campagna che ha richiesto come sacrificio la vita di tanti poveri contadini, che ha attirato da lontane dimore numerosi stranieri e li teneva prigionieri al suo incantesimo; la bellissima, mortale e desolata terra che ha ispirato un amore più appassionato di qualsiasi altra terra.

Jean Webster, The Wheat Princess, cap.  XXVI

Jean scrisse numerosi articoli  e note di viaggio, pubblicati in seguito nel Poughkeepsie Sunday Courier e scelse come argomento della sua tesi di laureaLa Povertà in Italia”.

Inoltre l’Italia le fornì l’ispirazione per ben due libri: La Principessa del Grano (The Wheat Princess) , ambientato nelle romantiche colline della Sabina, nel Lazio; e Jerry Junior, ambientato nei pressi del lago di Garda.

Tuttavia Jean menzionerà l’Italia anche in altre sue opere, in particolare in When Patty Went to College e in Much Ado About Peter.

Nel decimo capitolo di When Patty went to College, intitolato “Per L’Italia“, la vivace protagonista del libro, Patty Wyatt, farà di tutto per aiutare una matricola italiana di nome Olivia Copeland , che teme di essere rimandata a casa dopo essere stata bocciata in tre esami.  Patty riuscirà a far capire alla severa insegnante di matematica, innamoratasi anni addietro di un artista di Sorrento morto a causa di una febbre, quanto la nostalgia dell’Italia si possa acutamente avvertire e la convincerà a far risostenere l’esame a Olivia.

Sa com’è l’Italia. Ѐ una sorta di malattia. Una volta che ci è affezionati, non la si dimentica più e non si può tornare a essere felici finché non ci si ritorna. Oltretutto per Olivia è anche la sua casa. Lei non ha mai conosciuto nient’altro. Ed è difficile concentrarsi sulla matematica quando per tutto il tempo si sogna boschi di leccio, fontane, usignoli e cose del genere.

Jean Webster, When Patty went to College, cap. X.

Nell’inverno del 1903-1904 Jean tornò in Italia accompagnata da sua madre, Annie Moffett. Soggiornarono per sei settimane in un convento a Palestrina e nel 1905 Jean pubblicò il romantico romanzo La Principessa del Grano, nel quale la giovane e ricca americana Marcia Copley aprirà finalmente gli occhi sulla sua famiglia e sull’attuale situazione italiana, e dovrà scegliere tra due uomini diametralmente opposti: Laurence Sybert,  tormentato e profondo, che la inviterà ad aprire gli occhi sulla realtà che la circonda; e Paul Dessart, allegro e affascinante, ma immaturo ed effimero.

 

 

Nel 1906 Jean, accompagnata da alcuni amici, fece una sorta di tour del mondo in giro per i vari continenti della durata di otto mesi, nel quale fece nuovamente tappa in Italia.

Nel 1907 venne pubblicato Jerry Junior, frizzante e divertente commedia degli equivoci, nella quale il giovane turista americano Jerry si fingerà un’esperta guida alpina per corteggiare la donna che ama, Constance. Ma lei sa già tutto…

 

 

L’Italia era sempre nei suoi pensieri.

Cosa direbbe Jean se tornasse in Italia ai nostri giorni, nella nostra caotica e incerta epoca? Nonostante sia ormai trascorso più di un secolo i problemi italiani, in un modo o nell’altro, restano sempre gli stessi.

Spero che, dovunque sia ora,  Jean Webster abbia gradito la mia biografia dedicata alla sua vita e alle sue opere, pubblicata grazie alla casa editrice italiana flower-ed.

 

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Un prezioso dono che la sua amata Italia le ha offerto, ricambiando in pieno la sua ammirazione.

 

Jean Webster

 

C’è sempre il sole dietro le nuvole. Vita e opere di Jean Webster di Sara Staffolani, flower-ed 2018

 

 

 

 

 

 

10 pensieri su “Jean Webster e l’Italia

  1. L’ha ribloggato su Recensioni Librarie in Libertàe ha commentato:
    Un articolo tanto bello, interessante e ben scritto non potevo non ribloggarlo qui da me.
    Specialmente perché oggi ricorre il compleanno della protagonista di questo articolo!
    Grazie di cuore al blog https://dallamiafinestrasite.wordpress.com e alla sua padrona di casa per aver ricordato a tutti noi questa ricorrenza e per lo splendido volume da lei dedicato a Jean Webster, un’autrice che ha ancora molto da offrire al pubblico nostrano.

    Grazie infinite a tutte e tutti voi per la pazienza e l’attenzione!

    Buonanotte, buon martedì e, come sempre, Buona lettura!

    Arrivederci alla prossima occasione!

    Con simpatia! 🙂

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    1. Si, tranquilla, le ultime versioni pubblicate (De Agostini 2015 e Giunti Junior 2011) sono tutte integrali. La cosa bella di Papà Gambalunga è che è un romanzo sia per grandi che per piccoli. Io l’ho letto per la prima volta da piccola, ma è da grande che ne ho compreso maggiormente il significato.

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