Si sta velocemente avvicinando il 150° anniversario della pubblicazione di “Piccole donne”, capolavoro immortale della scrittrice americana Louisa May Alcott. Quale modo migliore per onorare tale opera se non leggendo la biografia della sua autrice? Finalmente abbiamo l’opportunità di conoscerla da vicino e scoprire com’è nato Piccole donne.
Romina Angelici e la casa editrice flower-ed ci hanno regalato “Non ho paura delle tempeste. Vita e opere di Louisa May Alcott”, bellissima e approfondita biografia uscita nel marzo 2018, non a caso proprio il mese in cui Louisa morì nel 1888, esattamente 130 anni fa.
Molto suggestivo il titolo della biografia: una frase che noi tutti dovremmo prendere ad esempio nella nostra vita quotidiana.
Da lodare e ammirare la meravigliosa e romantica copertina floreale, che non si può fare a meno di amare a prima vista!
Attenta studiosa e grande appassionata di Louisa May Alcott, Romina Angelici ha tratteggiato un delicato e affettuoso ritratto di questa scrittrice, che nella sua vita ha dovuto combattere contro molte “tempeste”.
Le condizioni economiche della famiglia Alcott non sono floride, sicché Louisa fin dall’infanzia subisce povertà e privazioni. Per aiutare i suoi genitori e le sue tre sorelle, svolge lavori umili e inizia a scrivere prestissimo, per passione ma anche per necessità di remunerazione.
Come il suo alter ego letterario Jo March, anche la determinata e coraggiosa Louisa adora correre e saltare le staccionate come un maschiaccio e tenta di inseguire i propri sogni, a qualsiasi costo.
Mi piace la sensazione di essere indipendente, e sebbene non sia una vita facile, è libera e a me piace… Userò la testa come un ariete da guerra, e a cornate mi farò strada nella mischia.
Alla fine di quel lungo tunnel c’è un luminoso successo ad attenderla, ma prima di arrivarci Louisa dovrà percorrerne i suoi oscuri anfratti.
Con la morte dell’amata sorella Beth e il fidanzamento della sorella maggiore Anna, Louisa avverte molto chiaramente che l’unione della sua famiglia si è definitivamente spezzata e che niente ormai sarà più come prima.
Fervente femminista e abolizionista, Louisa vivrà la tragica esperienza della guerra di Secessione americana come infermiera volontaria, che purtroppo nel corso degli anni le si rivelerà fatale, e riuscirà finalmente a vedere la sua tanto sospirata Europa, lavorando come dama di compagnia presso una benestante signora.
Nel 1868 c’è la svolta. Su insistenza del suo editore, inizierà a scrivere il primo libro della saga di Piccole donne, ispirato proprio alla sua famiglia e ai suoi ricordi d’infanzia. Fu un successo immediato. E pensare che lei non voleva scriverlo!
Da quel momento in poi Louisa non si fermerà più, lavorando instancabilmente fino a quattordici ore al giorno, sperimentando vari generi letterari e utilizzando diversi pseudonimi.
I suoi sogni si erano finalmente realizzati, ma le erano costati cari.
Venti anni fa decisi di rendere la mia famiglia indipendente e sono riuscita a farlo. Tutti i debiti sono stati pagati, anche quelli caduti in prescrizione e ora viviamo agiatamente. Ciò mi è costato la salute, ma sono ancora viva, forse perché il mio compito non è finito.
Una vita sofferta e combattuta sino all’ultimo istante , ma anche colma di soddisfazioni e successi quella della Alcott.
A distanza di 150 anni, Piccole donne resta un amatissimo classico della letteratura, uno di quei romanzi indimenticabili che ti colpiscono al cuore ogni volta che lo si legge, a prescindere dall’età e dall’epoca storica del lettore, perché ognuno di noi ritrova parte di se stesso e della propria vita nella storia delle sorelle March.
Romina Angelici, che ha seguito accuratamente i passi di Louisa, ci fa giustamente notare che tendiamo a confondere Jo March, l’eroina di Piccole donne, con la stessa autrice e in effetti c’è molto di Louisa in questo personaggio. Tuttavia Jo alla fine si sposerà, mentre Louisa no.
Non credo che mi sposerò mai. Sono felice così come sono, e amo così tanto la mia libertà da non avere alcuna fretta per rinunciarvi , per qualsiasi uomo mortale.
Uno spirito moderno ed emancipato, una donna femminista e combattiva che non si é tirata indietro dinanzi alle sfide e alle inevitabili tempeste della vita.
Io non ho paura delle tempeste perché sto imparando come governare la mia barca.
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