Eccomi nuovamente qui, emozionata e onorata, nel presentarvi la mia ultima pubblicazione e traduzione. Come oramai saprete, negli ultimi anni mi sono particolarmente concentrata su un lavoro di traduzione e riscoperta in Italia di una scrittrice americana che mi sta molto a cuore, che sto continuando a studiare e approfondire: Jean Webster.

Dopo averle dedicato una biografia (C’è sempre il sole dietro le nuvole. Vita e opere di Jean Webster) e dopo aver tradotto per la prima volta in italiano i suoi due romanzi ambientati in Italia, ossia La Principessa del Grano e Jerry Junior, quest’anno è il turno di un nuovo libro, una storia di collegio che, in un certo senso, vi ricorderà Papà Gambalunga, e che fu il suo primo libro pubblicato in assoluto.
Si tratta di Quando Patty andava al college (When Patty Went to College), romanzo ambientato agli albori del Novecento che narra le vicende della giovane studentessa americana Patty Wyatt e delle sue amiche. In ogni capitolo viene raccontata un’avventura e, attenzione, perché la stessa scrittrice ammise che le vicende descritte nel libro accaddero realmente. Difatti il libro si ispira alla vita universitaria della scrittrice al Vassar College, che frequentò dal 1898 al 1901.
Patty, la vivace protagonista del libro, fu ispirata proprio alla sua amica e compagna di stanza universitaria, Adelaide Crapsey (poetessa americana purtroppo poco conosciuta in Italia), ma in alcuni tratti della sua personalità ritroviamo anche la stessa Jean.

Già durante il college, Jean Webster scriveva per un giornale e aveva accumulato diversi articoli divertenti e umoristici sulla vita al campus. Dopo la laurea, la scrittrice continuò a lavorarvi con grande entusiasmo, determinata a pubblicarli in un libro. Secondo me, scrivere questo romanzo per lei è stato anche un modo per rievocare un periodo felice della sua vita che si era concluso.
La storia e le avventure/disavventure di Patty profumano di allegria, spontaneità, spensieratezza, ma anche di nostalgia, perché il periodo della giovinezza, come ben sappiamo, è unico, e non tornerà più.
Patty, in apparenza, è una giovane frivola e superficiale (un pò come la Emma di Jane Austen), seppur allegra e simpatica, ma in realtà nasconde una grande profondità d’animo e un cuore d’oro. Ai nostri occhi questa figura acquista particolare rilievo perché la gioiosa Patty che “viveva” in Adelaide, con il passare degli anni, purtroppo finì inesorabilmente con lo spegnersi, a causa di lutti familiari e della sua salute cagionevole.
Jean, che le fu accanto fino alla fine, lo vide con i suoi stessi occhi. La “Patty” che aveva conosciuto e che aveva vissuto con lei era scomparsa, eppure le fece un grande regalo, perché le donò l’immortalità, non solo sulla carta, ma anche nei nostri cuori.

Non so cosa avrei dato per essere anch’io allegra e all’occorrenza furbetta come Patty a scuola, invece temo di essere esattamente il suo opposto. Vi confesso che mi sono particolarmente ritrovata in Olivia Copeland, personaggio femminile che conoscerete nel decimo capitolo del libro, intitolato “Per L’Italia” (non a caso e leggendolo scoprirete il perché).
La traduzione italiana del romanzo è integrale, annotata ed è fedelmente basata sulla prima e bellissima edizione originale illustrata, edita dalla The Century & Co. in forma di libro nel marzo 1903, che sono riuscita a reperire e che conservo gelosamente come un tesoro prezioso.

Questo mio lavoro di traduzione, faticoso ma appassionante, è stato reso possibile grazie alla preziosa Michela Alessandroni della casa editrice flower-ed, che vorrei infinitamente ringraziare per il costante e fedele supporto. La splendida e rosata copertina che potete ammirare di seguito è opera dell’ingegno e della creatività di Michela. Le rose sono ormai diventate il simbolo di Jean Webster e sospetto che lo fossero anche in passato, a giudicare dalle prime edizioni delle sue opere.

Questo brillante e tuttora fresco romanzo, inizialmente rifiutato da diverse case editrici, all’epoca ottenne un discreto successo (ne sono una prova le entusiastiche recensioni sui giornali d’epoca; piacque persino al prozio Mark Twain) e possiamo affermare, in tutta franchezza, che da tempo meritava una prima traduzione italiana.
Patty finalmente entrerà nelle vostre case e nelle vostre librerie, e ciò mi riempie di una grande e inesprimibile gioia. Jean Webster amava particolarmente quest’eroina frizzante e moderna, poiché qualche anno dopo pubblicò il suo prequel, Just Patty (tradotto con i titoli Tre ragazze americane e Studentesse d’oltre Oceano, ma attualmente entrambi fuori catalogo). Chi l’ha già conosciuta in passato o ha reperito il prequel, spero che sarà felice di ritrovarla.
Come ho scritto nell’introduzione del libro, spero che amerete Patty quanto l’ho amata io e vorrei lasciarvi con una piccola esortazione, che dedico anche a me stessa: “Non facciamo morire e non dimentichiamo la Patty che c’è in noi, soprattutto in questi tempi difficili“.

Sono gli albori del Novecento quando Patty Wyatt, una studentessa americana all’ultimo anno di college, vive con spensieratezza la quotidianità del campus insieme alle sue amiche. Brillante, vivace e anticonformista, giorno dopo giorno riesce a conquistare gli insegnanti sfruttando i loro punti deboli, a superare gli esami senza studiare troppo e a eludere le regole con creativi sotterfugi. Ma dietro quest’apparente superficialità si nascondono una grande intelligenza e un’empatia verso gli altri che la porteranno infine a compiere importanti riflessioni sul futuro. Fondato nel 1861, il Vassar College, a cui è ispirato l’istituto del romanzo, fu il primo dedicato all’istruzione superiore femminile negli Stati Uniti. Jean Webster lo frequentò dal 1898 al 1901 e proprio per il giornale universitario aveva iniziato a scrivere articoli riguardanti la vita collegiale, cercando di scovare le notizie più briose e divertenti. Dopo la laurea, iniziò a lavorare con entusiasmo a un libro che potesse raccogliere e rievocare quelle avventure vissute con le compagne di classe: quindici storie realmente accadute, con un’allegra e spumeggiante protagonista. Pubblicato nel 1903, Quando Patty andava al college è il primo romanzo di Jean Webster. Questa ne rappresenta la prima traduzione italiana, integrale e annotata.
Quando Patty andava al college di Jean Webster, traduzione e cura di Sara Staffolani, coll. Five Yards, vol. 19, flower-ed, Roma 2021.
Disponibile sia in formato ebook che in cartaceo su Amazon.
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